mercoledì 26 settembre 2007

LA SELVA OSCURA

Permettetemi una semplice considerazione.
La selva oscura è quell'invalicabile muro che ognuno di noi associa ad una precisa frustrazione, ad una paura nascosta e inconscia che affiora paralizzandoci.
Dante lo sapeva benissimo. Inventa un clichè che ad oggi sembra quasi banale, ma che per lui e per il suo tempo rappresenta un esilio forzato, una incomunicabilità che spinge ad isolarsi senza nessuna possibilità di mediazione.

Cosa anticipa Dante con la selva oscura nell'oltretomba se non una premessa? Per appagare un desiderio o una debordante voglia di parlare di se con gli altri , si è disposti a creare un progetto o un percorso (fisico, materiale o puramente virtuale) superato il quale c'è una qualche forma di soddisfazione o appagamento.
Prima di intrapendere qualsiasi cammino personale o individuale, però ci si ferma e si fa una sosta davanti la selva tenebrosa.
La mia di Selva è il silenzio di questo blog che, mescolato a due o tre nevrosi e cosucce personali, mi spinge a fermarmi e ad aspettare.
Forse qualche commento?
Proprio non saprei.
Penso che Dante proseguendo sia arrivato 33 canti dopo ad uscire dall'Inferno e a rivedere le stelle e forse a compiacersi di qualcosa che nessuno aveva avuto il coraggio mai di affrontare.

Alla sua maniera.


sabato 15 settembre 2007

COLORAZIONE TAV 1- CANTO I- DANTE INFERNO



Per la colorazione, la scelta è orientata verso tinte che valorizzano l'aspetto grafico e la sottotrama di segni e texture caratteristiche dello stile di tutto il primo canto.
Nella progettazione si tiene conto dei forti contrasti, delle tinte complementari e delle "risonanze" ambientali e in modo particolare dell'orientamento della luce.
Il colore nel progetto "Dante Inferno" riveste un ruolo di rilettura della tavola, inteso come forma aggiuntiva di elementi e non di miglioramento.
La luce dà il giusto valore alle forme senza mai rinunciare alla bidimensionalità del disegno contornato ed evidenziato da spesse linee e dai neri del fondo.
Alcuni filtri permettono di aggiungere, senza troppe complicazioni, effetti pittorici e ombre diffuse che, in questo caso, arricchiscono e aprono al disegno nuove possibilità di lettura.




Per fare un esempio, nella prima vignetta il terreno che sta oltre il limite del piede di Dante e che rappresenta in qualche modo l'oltretomba, grazie alla sovrapposizione di alcuni effetti si infuoca e comunica al meglio l'insidia di un inferno prossimo a venire. Oppure nella seconda vignetta, un'ombra centrale più scura accentua la profondità e l'invalicabilità della selva di alberi.